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Autore 21 con Kevin Spacey
kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 05-04-2008 08:53  
si può correggere almeno il titolo del topic segnando il nome dell'attore in modo esatto ?
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non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
QUENTIN TARANTINO PROJECT

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kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 19-04-2008 19:31  
Trama: Ben Campbell è uno studente brillante che ha una propensione particolare per la matematica, dove esegue calcoli impossibili completamente a memoria. Vorrebbe continuare gli studi in una scuola prestigiosa, ma il problema è che servono 300.000 dollari per iscriversi. Quando pare che debba lasciare i suoi sogni di gloria accantonati, ecco che il professor Rosa gli mostra un elaborato sistema per contare le carte al blackjack con il quale si possono vincere cifre importanti in maniera sicura. Dopo un esitazione iniziale, il giovane accetta di entrare nel gioco, ma non è tutta baldoria quella che si ha dopo la vittoria ...



Commento: Kevin Spacey (attore in questi ultimi tempi un po'in ombra dopo il fulgore di Seven ed altre pellicole) interpreta (blandamente e marginalmente) e produce questo film sulla passione tipicamente americana del gioco, oltretutto ambientandolo nel suo humus perfetto, cioè quella Las Vegas dove questa passione regna.
Pendolari tra Boston e Vegas, la squadra d'assalto del tavolo verde del professor Rosa (Spacey) arriva carica di calcoli matematici, memoria e codici figurati del corpo per intendersi tra loro, per sbancare tutto, peccato che qualcuno che in passato aveva lo stesso tipo di comportamento non accetti tale sistema.
Il casinò non è certo uno dei luoghi che il cinema ha ignorato durante la sua storia (Scorsese nel 1995 ne girò una bellissima pellicola dal titolo omonimo), e questo 21 (numero di vittoria e score massimo nel gioco del blackjack) non pone certo nuove prospettive oppure interessanti angolazioni di considerazione, in quanto la chiave giovanilistica dei geni in erba al lavoro (e alla truffa) messa in questa maniera non ha sicuramente delle geniali scorciatoie di inventiva.
Il giovane genio che brilla è Ben (Jim Sturgess, interprete di Across the Universe e che vedremo settimana prossima ne L'altra donna del re), capace dei più assurdi calcoli matematici, reclutato da Michael Rosa e che ha come spalla l'avvenente Jill (Kate Bosworth, presente in Superman Returns),
per la quale si invaghisce, dimentica gli amici secchioni occhialuti e si butta a capofitto a macinare soldi, prima per un nobile obbiettivo (il mezzo per il fine, la frequentazione della carissima università da 300.000 dollari, sembra la scuola dei figli dei sultani) poi dopo preso dal demone del gioco perde ogni prudenza tanto da farsi notare da un solerte controllore del"Sistema"(Lawrence Fishburne, indimenticabile in Matrix), e lì cominciano i guai.
Film romanzato tratto da una storia vera, dove gli stessi"truffatori" hanno collaborato in sede di consulenza, è di una banalità e di una monotonia pesante, reso ancora peggiore da una durata per nulla giustificata (125 minuti).
Lo spettatore capisce ancora prima di vedere cosa succede, i protagonisti sono belli, giovani e rampanti, ma antipatici, insulsi e poco coinvolgenti, e tutto si svolge con delle strategie di sceneggiatura poco plausibili, come quella delle fiches scambiate dalle danzatrici di lap-dance, oppure gli incontri con gli amici ormai lontani e i soldi nascosti come una volta ormai dimenticata ora che siamo nell'era telematica. Rain man, a cui il pensiero subito si rivolge, è citato direttamente nel film, e Luketic (suo il divertente La rivincita delle bionde) fa dire a Campbell che non è Tom Cruise, ma purtroppo il problema va oltre la recitazione modesta del cast (e Spacey ormai fa credere che per recitare debba ormai autoprodursi, sembra la stessa fine della Bullock) ma sta nel fatto che si gira intorno alle cose senza fine, ripetendo concetti che non era certo il caso di sottolineare oppure confondendo lo spettatore con scene di belle donne che ballano dato che si raduno in uno strip bar, riproponendo oltretutto le riprese aeree della notturna Vegas in continuazione per mostrare il bagno di lusso e di sfrenata sensazione di essere a Sodoma e Gomorra, dono avuto per il fatto che sai contare bene. Non ci sono particolari messaggi nel film, solo un blando riferimento al fatto che abbandonare gli amici per quello che luccica è un errore, meglio coinvolgerli, e di cercare la via onesta con mammà e la società, in quanto se sei capace alla fine i tuoi meriti escono fuori premiandoti (gli otto dollari di stipendio al negozio di abbigliamento nel caso). E questi giovanotti belli e dalla faccia pulita devono capire quando il rischio diventa pericolo, godendo della occasione del momento senza voler andare oltre a quanto potrebbero fare realmente per non esagerare ("300.000 dollari e poi mi fermo"), accontentandosi avendo comunque successo.
E tra messaggi vuoti di contenuto, scialbi comportamenti della divertiamoci alla grande con la nuova vita, tutto arriva pesantemente alla fine senza un vero risultato con una cifra stilistica e recitativa davvero bassa.
In definitiva un film troppo lungo con poco o nulla da dire, monotono e ripetitivo, che non ha davvero possibilità di essere soddisfacente neppure per una serata di disimpegno leggero per i suoi troppi giri di parole.

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